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Queste cronache di fine millennio, apparse sul mensile "Playmen", ci rivelano in pieno l'osservatore acuto e smaliziato del nostro tempo, lo scrittore di frammenti, il giornalista letterato, il critico e autore teatrale. L'attento storico del costume che con la sua penna ironica e ben attrezzata racconta un Paese scettico, annoiato e cazzeggiante. Troverete il racconto degli anni del berlusconismo, dell'Italia che aumenta il debito pubblico tra finanza, politica e spettacolo. Quell'Italia, oggi un po' dimenticata, che ci ha accompagnato nel nuovo secolo con tanti sensi di colpa e con l'innocenza perduta per i troppi compromessi sottoscritti da cittadini distratti e una classe politica e intellettuale adagiata sulla mediocrità.